Il tutor di formazione è colui che accompagna gli allievi di un corso di formazione nel processo di apprendimento.

Il tutor dovrebbe anche saper padroneggiare le metodologie e le tecniche di apprendimento per aiutare il docente nella scelta di quelle che sono più adatte agli obiettivi formativi e alle caratteristiche delle persone in formazione.

Egli svolge un ruolo “cerniera” tra le esigenze degli allievi e dei docenti perciò è responsabile del buon andamento di un corso di formazione e ne garantisce la continuità.

Etimo

Il termine tutor è di origine latina e significa difendere, sostenere; colui che dà sicurezza.

Il termine compare nel Thesaurus Europeo dell’Educazione del 1991, che definisce il tutor come una figura professionale autonoma dall’insegnante titolare ma necessaria e funzionale per la formazione dei giovani.

Ruolo del tutor di formazione

Il tutor è colui che media:

1. Tra le persone che apprendono e il docente/conduttore degli interventi formativi. Il tutor ha una relazione diretta con i partecipanti per cogliere al meglio le loro esigenze formative e comunicarle ai docenti e ai conduttori degli interventi.

2. I contenuti. Ne favorisce l’assimilazione e la personalizzazione da parte degli allievi, ne verifica il possesso e ne favorisce l’eventuale recupero ed il rinforzo.

Le competenze linguistiche e relazionali sono determinanti nell’esercizio di questa professione ma anche la dimensione dell’empatia è molto importante perché permette al tutor di comprendere le esigenze dei partecipanti.

Competenze del tutor

Il tutor è considerato il punto di riferimento per coloro che partecipano ad un corso; per questo motivo deve essere una persona riflessiva e stimolante, in modo che tutti i partecipanti siano motivati ad interagire.

Le sue competenze, quindi, si riferiscono alla conoscenza del contesto in cui avviene l’apprendimento e delle modalità con le quali l’individuo apprende.

Il tutor deve saper individuare tutto ciò che potrebbe influenzare una situazione di apprendimento. Per questo deve possedere competenze sociali per gestire le relazioni con empatia, ponendo sempre attenzione allo sviluppo e alla diversità degli individui. Deve avere un ruolo di mediatore qualora si verifichino dei conflitti.

Ambiti d’intervento

Il tutor opera in vari contesti formativi come le scuole medie, i centri di formazione professionale, le scuole secondarie superiori, ma anche le università, i collegi, la formazione a distanza, le aziende e le sedi di formazione dei formatori.

La figura del tutor in praesentia è riconosciuta e legittimata all’interno dell’università con la Legge 19 dicembre 1990, n.341, in materia di “Riforma degli ordinamenti didattici universitari”, che riconosce il tutoraggio tra le funzioni formative.

L’apprendimento in rete ed il ruolo di tutor on line

La professione del tutor ha assunto un ruolo centrale nell’apprendimento con l’ E-learning o apprendimento in rete in cui c’è bisogno di particolare attenzione e cura del singolo allievo, della comunità che apprende e dei processi formativi.

Il tutor di formazione on line è specializzato nella modalità di mediazione on line: è colui che facilita, assiste e conduce la formazione in rete e guida un gruppo nel raggiungimento degli obiettivi prefissati nella formazione.

Egli esercita un ruolo predominante nel gruppo pur non essendo necessariamente, come il docente, esperto dei contenuti formativi dello specifico ambiente in cui agisce.

Non esistono degli standard generalmente riconosciuti che definiscano le abilità e le competenze per insegnare on line, tuttavia, secondo l’International Society for Technology in Education un tutor on line (e-teacher) deve innanzitutto essere competente nell’uso dei software e saper gestire i tempi di un corso e-learning, individuando e risolvendo i problemi di un gruppo, verificando i risultati dell’apprendimento, valutando l’efficienza e l’efficacia dei mezzi impiegati.

Deve essere inoltre consapevole dei pregi e delle criticità della comunicazione a distanza, agevolandone l’accessibilità ai soggetti svantaggiati.

Limiti e rischi dell’azione del tutor on line

Il rischio principale per il tutor on line è l’overload, cioè l’impossibilità di gestire adeguatamente l’aula virtuale, con un conseguente tasso elevato di abbandono e disinteresse da parte degli studenti.

In genere, il ruolo del tutor cambia con il procedere del corso: all’inizio sarà più presente e direttivo, poi tenderà a diradarsi. In parallelo, inizierà ad aumentare il grado di collaborazione tra i membri dell’aula virtuale.

Inoltre, il ruolo del tutor cambia in base al modello didattico adottato: se è centrato sull’insegnante, il tutor sarà un istruttore; se invece è centrato sugli allievi, il tutor sarà un moderatore; se è centrato sul gruppo che apprende, il tutor sarà un facilitatore.